Essere giudicati per il proprio stile di guida da parte del passeggero è la sorte che tocca a più di un conducente italiano su due.  Questo perlomeno secondo una recente indagine del Centro Studi e Documentazione di Direct Line, compagnia di assicurazione online tra le più conosciute ed apprezzate.

Accade infatti che il 56% degli automobilisti italiane subisce critiche da parte delle persone trasportate. In particolare, i “suggerimenti” che vengono elargiti più spesso riguardano l’eccesso di velocità e il mantenimento della distanza di sicurezza, indicati rispettivamente nel 15% e nel 10% dei casi. Del resto a chi non è mai capitato di sentirsi dire: “Stai superando il limite di velocità, rallenta!”, oppure “Fai attenzione! Sei troppo vicino alla macchina davanti! E se frenasse di colpo?”.

Ma le critiche, non proprio costruttive, che i conducenti si sentono indirizzare riguardano anche altri comportamenti di guida, come il prestare attenzione a come guidano gli altri automobilisti (8%) o il parcheggio (7%). Più giustificate le critiche, indicate dal 5% degli intervistati, riguardanti la scarsa attenzione posta nel guidare o l’uso del cellulare mentre si guida.
Al 4% dei guidatori viene “ricordato” di prestare maggior attenzione alla segnaletica stradale o di cambiare la marcia più rapidamente. Ma i giudizi critici nel 3% dei casi riguardano la scarsa attenzione posta a quanto avviene in strada perché il partner, o la partner, sono “impegnati” a guardare con – in questo caso – troppa attenzione un’altra donna o un altro uomo. Gelosia che riguarda più che altro le donne (5%) e quasi per nulla gli uomini (1%).
In riferimento alle manovre per il parcheggio sono invece gli uomini (9%) ad essere più critici con le donne, visto che il contrario avviene solo nel 4% dei casi.

Interessante quanto rilevato da Direct Line in merito alle reazioni che i conducenti hanno verso le critiche dei trasportati.
Infatti più di un terzo (36%) pare averci fatto l’abitudine e quindi a non farci molto caso, mentre ben il 31% degli intervistati, soprattutto i guidatori al di sotto dei 25 anni, accoglie positivamente le critiche, perché ritiene utili i consigli o l’assistenza fornita dai passeggeri trasportati.
Il focoso animo italico emerge solo nel 27% dei casi, visto che è questa la percentuale degli automobilisti che ha confessato di essere stato tentato di arrestare l’auto per far scendere il trasportato criticone (17%) o di arrabbiarsi al punto di iniziare a litigare (10%). Il restante 6% sceglie invece una soluzione “intermedia”, anche se piuttosto irritante per il passeggero: alzare il volume dell’autoradio per non sentire (letteralmente) le critiche.

Barbara Panzeri, Direttore Marketing di Direct Line, coglie l’occasione dell’indagine del Centro Studi e Documentazione per ricordare come i conducenti debbano essere: “… sempre concentrati e attenti durante la guida, per evitare errori che possano compromettere la sicurezza nostra e dei passeggeri che viaggiano con noi”, e rivolgere allo stesso tempo anche un appello anche ai passeggeri “criticoni”: “…chi ci siede accanto tende ad ammonirci per le piccole distrazioni che ci possono capitare al volante. E’ bene però non esagerare e non essere aggressivi, anche perché in questo modo si otterrebbe l’effetto contrario e si contribuirebbe a far distrarre il guidatore”.

Da sottolineare come l’indagine del Centro Studi e Documentazione Direct Line si sia spinta anche oltre, volendo indagare quali sono le critiche subite più di frequente da chi è alla guida in base alla città italiana di appartenenza.
Ecco quindi che a Roma la “raccomandazione” più frequente riguarda il porre maggior attenzione alle altre automobili, a Torino il rispetto dei limiti di velocità, a Verona l’attenzione alla segnaletica stradale, mentre a Cagliari e Palermo l’uso del cellulare. A Firenze e Milano le maggiori critiche riguardano i parcheggi, mentre a Brescia e Bologna si rimproverano i conducenti soprattutto per il non rispetto della distanza di sicurezza.

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