Contestare una Multa Illegittima: Come e Quando Presentare Ricorso a Prefetto o GdP
Avete ricevuto la sgradita sorpresa di una multa per aver infranto qualche norma del Codice della Strada alla guida della vostra auto, ma la ritenete ingiusta e non volete pagarla? L’iter da seguire è quello di contestare la multa stessa e per farlo, in Italia, ci sono 2 strade alternative:
Queste due modalità di contestare un’infrazione stradale presentano modi, tempi e spese di presentazione della contestazione stessa differenti. A partire dal 2010, poi, il ricorso presentato al Giudice di Pace ha un costo, come vedremo in seguito, mentre in precedenza era sostanzialmente gratuito.
Prima di indicare come contestare una multa, è necessario esaminare quando la contravvenzione ricevuta da un automobilista può essere contestata. La seguente lista non è da ritenersi esaustiva, ma comprende molte eventualità comuni per cui è sicuramente possibile presentare ricorso.
Ecco quindi che la procedura di ricorso può essere inoltrata quando:
- i dati anagrafici indicati sulla multa non corrispondono a quelli del proprietario del veicolo
- la contravvenzione è priva dell’indicazione di luogo, data e ora della violazione notificata
- non vengono indicati i dati relativi all’agente che ha fatto la multa
- non viene riportata la norma del Codice della Strada alla quale si è contravvenuto
- la contravvenzione viene notificata oltre 150 giorni dalla data di accertamento della violazione
A questi si possono aggiungere altri casi di contestazione di contravvenzioni e, in generale, contestare è consentito qualora si abbia modo di provare che quando indicato nel verbale della multa non corrisponde a quanto accaduto realmente. Caso tipico è quello dell’errata lettura della targa o quello in cui, avendo subito il furto dell’auto, l’infrazione venga contestata in data successiva alla denuncia dell’atto criminoso.
Fatta questa premessa, se volete contestare una multa ecco come fare per presentare ricorso a un Giudice di Pace o al Prefetto di zona.
Il consiglio è quello di ricorre al GdP in caso di multe di importo elevato, visto che il Prefetto ha la facoltà di raddoppiare l’importo della multa in caso di non accoglimento del ricorso.
CONTESTAZIONE DELLA MULTA CON RICORSO AL GIUDICE DI PACE
Rivolgersi al Giudice di Pace per contestare una contravvenzione ritenuta illegittima è una strada che, come accennato in precedenza, a partire dal 2010 (art. 212 della Legge Finanziaria 2010) ha un costo, spesso non irrilevante in rapporto all’importo della multa e all’iter da seguire per ottenere l’eventuale rimborso.
Infatti per contravvenzioni fino a 1.500,00 euro si dovranno pagare 30,00 euro più il costo della marca da bollo (circa 8,00 euro) per il rimborso forfettario delle spese di cancelleria. Se la multa supera i 1.500,00 euro il costo è di 70,00 euro più spese di bollo. Il pagamento va effettuato presso un Ufficio Postale o presso le tabaccherie che offrono il servizio. Questa norma è stata introdotta a scopo deterrente, per cercare di diminuire il numero di ricorsi presentati al GdP, a volte senza una solida motivazione, approfittando della gratuità della procedura.
Fatta questa precisazione, il ricorso al Giudice di Pace deve essere presentato entro e non oltre 30 giorni dalla notifica del verbale per i cittadini residenti in Italia, e entro 60 giorni per i residenti all’estero. Questa tempistica differenziata è stata introdotta per tutte le multe notificate a partire dal 7 Ottobre 2011, secondo quanto indicato nel Decreto Legislativo n°150 del 1° settembre 2011. Per notifiche precedenti i tempi sono sempre di 60 giorni.
Non è necessario rivolgersi a un avvocato per stilare la lettera di contestazione (in carta semplice), dal momento che in Internet o presso le varie associazioni di tutela dei diritti del consumatore se ne trovano di precompilate: basta solo personalizzarle. Un esempio è quello delle lettere tipo fornite gratuitamente dal Centro di ricerca e tutela del consumatore e degli utenti qui.
Una volta presentato il ricorso in Cancelleria, non ci sono tempi di prescrizione entro i quali il GdP è tenuto a rispondere.
In caso di accoglimento del ricorso la multa risulta cancellata e gli eventuali punti decurtati sulla patente vengono ripristinati. Verranno restituite anche le spese sostenute per la presentazione del ricorso.
In caso di esito negativo della contestazione, occorrerà pagare totalmente l’ammenda, tenendo presente che l’importo della stessa può essere anche aumentato.
Se il ricorso viene respinto è possibile rivolgersi al Tribunale competente entro 30 giorni.
CONTESTAZIONE DELLA MULTA CON RICORSO AL PREFETTO
Per rivolgersi al Prefetto competente per contestare una multa illegittimamente ricevuta occorre farlo entro e non oltre 60 giorni dalla notifica di infrazione.
E’ possibile inviare una lettera difensiva attraverso raccomanda con ricevuta di ritorno indirizzata al Prefetto di zona stesso, oppure depositare il ricorso presso il Comando al quale appartiene l’agente accertatore della multa. Quello che cambia sono i tempi entro i quali dovrà essere emessa l’ordinanza del Prefetto. Nel primo caso il limite è fissato in 120 giorni dal ricevimento degli atti, mentre nel secondo caso i giorni sono 150.
Quindi il ricorso sarà da ritenersi accolto, e la multa cancellata, sia in caso di superamento di questi tempi sia in caso di notifica vera e propria della cancellazione della contravvenzione.
In caso di ricorso respinto occorrerà pagare la multa, il cui importo potrebbe risultare raddoppiato dal Prefetto.
Prima di disperarvi, però, sappiate che non tutto è perduto. Infatti sarà ancora possibile ricorrere alla Corte di Cassazione per le multe notificate dal 7 Ottobre 2011 in poi, in base a quanto stabilito dal già citato Decreto Legislativo n°150 del 1° settembre 2011. In caso di notifica entro il 6 Ottobre 2011, si può invece ricorrere ancora al Giudice di Pace.