Aumenti RC Auto e prezzi del carburante

Possedere un’auto costa sempre di più, si sapeva già, ma adesso arriva un’autorevole conferma come quella della Banca d’Italia. I dati preoccupanti per gli automobilisti sono riportati nell’ultima Relazione Annuale, dalla quale risulta evidente che nel 2011 le tasse gravanti sulle automobili sono hanno generato un gettito fiscale superiore di 9 miliardi di euro rispetto al 2010.
L’incremento maggiore ha riguardato sia l’assicurazione auto, con l’RC Auto rincarata del 17,5%, e il bollo auto cresciuto del 14,9%, per la felicità delle Regioni e la rabbia degli automobilisti italiani.
A dirla tutta le Regioni hanno dovuto “tamponare” i tagli derivanti dalla politica economica del Governo centrale, aumentando le tasse dove consentito. La morale però resta quella: gli aumenti relativi al bollo auto e all’assicurazione per la responsabilità civile stanno diventando insostenibili, tanto che molti iniziano a chiedersi se il possesso di un autoveicolo sia da considerarsi un lusso.

Secondo le statistiche di Bankitalia, dei 9 miliardi di euro incassati, ben 6,4 derivano dal pagamento del bollo, mentre 2,3 miliardi sono stati quelli versati per l’RC Auto. L’aumento del gettito d’imposta derivante dall’assicurazione auto è da attribuirsi sia all’andamento dei premi assicurativi che agli incrementi delle aliquote applicate a livello provinciale. Nella Relazione Annuale 2011 si legge che l’incremento dell’aliquota dell’imposta sull’assicurazione per la responsabilità civile automobilistica è stato dell’1% circa, riflettendo la possibilità concessa alle Province di aumentare o diminuire fino a 3,5 punti percentuali l’aliquota base (12,5%, ndr) del relativo tributo.
In crescita nel 2011 anche l’imposta provinciale di trascrizione (IPT), il cui aumento è stato del 7,9%, generando un totale di 1,2 miliardi di euro.
Insomma aumenti su aumenti per gli automobilisti, che anche per il 2012 non si devono certo aspettare un andamento in controtendenza. Anzi.
Sono sempre più le Province che hanno deciso di spingersi fino al 16% consentito dalla legge per la tassazione RC Auto e anche i continui rincari del prezzo del carburante non lasciano dubbi: il 2012 sarà ancora un annus horribilis per chi ha la (s)fortuna di possedere un’automobile.

Proprio in considerazione dei continui rincari del prezzo della benzina (solo nel 2011 sono state introdotte 4 nuove accise, ndr), destinati a non fermarsi vista la “tassa di solidarietà” in arrivo per dar sostegno ai terremotati in Emilia e il possibile aumento dell’IVA nel prossimo autunno, in data 4 Giugno 2012, l’Antitrust ha inviato una segnalazione a Governo e Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare la creazione di una banca dati dei prezzi dei carburanti che tenga conto dei singoli impianti.
In effetti tale banca dati esiste già in molti paesi dell’Eurozona ed è prevista dalla Legge n. 99/2009, rimasta evidentemente inapplicata. La pubblicazione dei prezzi praticati alla pompa per singolo punto vendita viene ritenuta dall’Authority fondamentale per stimolare la concorrenza, riducendo il potere di mercato delle imprese che operano nel settore della distribuzione del carburante.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato va oltre, suggerendo anche un metodo per realizzare questa banca dati a costi contenuti, sfruttando meccanismi di collaborazione tra Pubblica Amministrazione e imprese private che già raccolgono dati relativi ai prezzi della benzina, come avviene, ad esempio, negli Stati Uniti. Naturalmente occorrerebbe poi controllare la veridicità dei dati comunicati dai gestori degli impianti, magari attraverso l’uso di informazioni e segnalazioni che provengano direttamente dagli automobilisti in quanto consumatori.


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