Assicurazione auto in dichiarazione dei redditi

Nuova penalizzazione in vista per gli automobilisti virtuosi, vale a dire coloro che, non avendo causato incidenti, si trovano a pagare un premio relativo all’assicurazione RC Auto più basso, determinato dall’appartenenza a una classe bonus-malus più elevata.
Infatti, dovesse essere approvata in modo definitivo la Riforma del Lavoro formulata dal Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a partire dalla prossima dichiarazione dei redditi per molti automobilisti assicurati non sarà più possibile inserire la deduzione della parte del premio della polizza auto inerente il contributo al Servizio Sanitario Nazionale, che tutti sono tenuti a pagare e che rappresenta il 10,5% del premio assicurativo. Attraverso tale contributo, previsto per le coperture assicurative di tutti i mezzi di trasporto, lo Stato copre le spese sostenute per i feriti e le vittime della strada.


Il provvedimento, che dovrà essere posto al vaglio del Senato al pari degli altri articoli della Riforma del Lavoro, prevede infatti la deducibilità della quota relativa al contributo SSN solo per gli importi superiori a 40 euro.
Cosa significa?
Che gli automobilisti più virtuosi, ovvero coloro che pagano meno per l’assicurazione auto, in pratica non potranno più godere di questa agevolazione.

Il provvedimento, secondo un’indagine condotta da Facile.it, portale molto noto che mette a disposizione un efficace strumento per il confronto e l’acquisto delle polizze RC Auto, colpirebbe ben il 51% degli assicurati, corrispondente a circa 18 milioni di italiani. Per la precisione, come spiegato da Alberto Genovese, Amministratore Delegato di Facile.it, chi paga un premio netto per l’RC Auto inferiore a 381,00 euro annui non potrà ottenere la deduzione del contributo SSN: “Se fino ad oggi è possibile detrarre il 19% del contributo SSN presente in tutti i premi RC, con l’entrata in vigore della riforma Fornero, che intende attingere anche a questa fonte per finanziare i primi 1,7 miliardi di euro necessari, potrà essere dedotta dalla dichiarazione dei redditi solo la parte dei contributi SSN eccedente i 40 euro; vale a dire che chi paga una polizza con premio netto inferiore ai 381 euro annui non potrà beneficiarne”.

Dall’indagine di Facile.it, condotta analizzando oltre 40.000 polizze emesse negli ultimi 2 mesi, emerge che i più penalizzati dalla decisione del Ministro Fornero sarebbero gli assicurati del Friuli-Venezia Giulia, dato che ben il 78% di essi paga premi RC Auto inferiori a 381,00 euro, seguiti da quelli del Trentino-Alto Adige (71,2%), della Valle d’Aosta (70,0%), del Veneto (69,8%) e della Lombardia (64,4%). Fanalino di coda è la Campania, regione in cui a pagare meno di 381,00 euro è solo il 10,6% degli assicurati, mentre non è stato possibile ricavare i dati relativi a Molise e Basilicata.
Il paradosso è evidente e poco piacevole: gli automobilisti che pagano premi più alti, nella maggior parte dei casi dovuti al fatto di aver causato o essere stati coinvolti in sinistri, potranno godere della deduzione fiscale (da indicare nella dichiarazione dei redditi in corrispondenza del quadro “Oneri e Spese”, ndr). Inoltre beneficeranno della deducibilità anche coloro che hanno redditi più elevati, essendo un provvedimento che riguarda la base imponibile.

Certo, si tratta solitamente di poche decine di euro e forse non tutti gli automobilisti assicurati erano al corrente, perlomeno fino ad oggi, di aver diritto a tale deduzione che, tra l’altro, spetta non solo al titolare della polizza, che può anche non coincidere con il proprietario dell’auto assicurata, ma anche in caso di polizze di familiari a carico.


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