Il Presidente dell'ACI e la riforma del Codice della Strada
L’ACI lancia al Governo una serie di proposte in vista della riforma del codice della strada, al vaglio del Parlamento, volte sia a garantire maggior sicurezza  agli automobilisti, con particolare riguardo per i neopatentati, che a ridurre la spesa pubblica, tematica centrale in tempi di Spending Review come quelli che si stanno attraversando in Italia. Le proposte sono state avanzate dal Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, in un’intervista esclusiva rilasciata all’ANSA.

Si parte dall’introduzione di una “patente a livelli” per consentire ai neopatentati di guidare vetture ad alta cilindrata. L’idea dell’ACI è quella di introdurre una sorta di test o esame per coloro che, avendo conseguito da poco la patente, volessero guidare automobili di maggior potenza.
Si tratta di una proposta innovativa rispetto all’attuale regola, effettiva dal Febbraio 2011, che consente ai neo-patentati, trascorso un anno dal rilascio della licenza di guida di categoria B, di passare ad autoveicoli con rapporto potenza/peso superiore a 55 kW/t ed autovetture (categoria M1) alle quali viene applicato un ulteriore limite di potenza massima pari a 70 kW.
Tra l’altro è possibile che l’introduzione della patente a livelli possa portare benefici a livello di tariffe dell’assicurazione auto, tradizionalmente molto care per i neopatentati, dal momento che, certificando le qualità di guida di questa categoria di automobilisti, è auspicabile che le compagnie assicuratrici ne tengano conto al momento di calcolare il premio RC Auto.
Secondo Sticchi Damiani l’ideale sarebbe quello di istituire l’obbligo di seguire un corso di guida sicura, pur ammettendo che, in molti casi, non sarebbe necessario, essendo sufficiente una valutazione della qualità di guida dell’automobilista fresco di patente. In questo modo si porrebbe anche un serio freno alle cosiddette “stragi del sabato sera”.
Peraltro una valutazione di questo tipo avviene già adesso nel caso delle patenti di guida per i motocicli.
Nella stessa intervista, sempre riferendosi alle possibili novità riguardanti la patente di guida che potrebbero essere inserite nel riformando codice della strada, il Presidente dell’ACI propone la qualificazione giuridica della decurtazione dei punti sulla patente come sanzione amministrativa accessoria.



In merito alle multe, Sticchi Damiani si fa portavoce della proposta di garantire uno sconto fino al 20% in caso di pagamento entro 5 giorni attraverso un sistema veloce (ad esempio il Bancomat o direttamente al vigile, ndr). In più suggerisce la possibilità di introdurre una graduazione delle sanzioni tenendo conto della gravità delle infrazioni commesse, della loro frequenza e dell’effettiva pericolosità del comportamento di guida. Si suggerisce di inasprire le ammende riguardanti infrazioni più pericolose di altre, come il mancato rispetto della precedenza o l’eccessiva velocità.
Proposte anche modifiche per rendere più semplice il ricorso al Prefetto in caso di contestazioni.

Inoltre vengono lanciate due idee per ridurre notevolmente e in modo rapido la spesa pubblica.
La prima riguarda la notifica delle multe attraverso la posta elettronica certificata (PEC), modalità che permetterebbe di ridurre il numero dei ricorsi, con conseguente risparmio sui costi.
La seconda consiste nel riconoscimento del Pubblico Registro Automobilistico (PRA), di proprietà dell’ACI, quale alternativo alla Motorizzazione Civile dove si abbia una sovrapposizione di funzioni, senza che vi siano costi aggiuntivi per le casse pubbliche, dal momento che l’ACI si dice disponibile a svolgere questo ruolo a costo zero.

Il testo integrale dell’intervista di Sticchi Damiani all’ANSA è qui.


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