RC Auto: le Norme del Nuovo Decreto Sviluppo Fanno Discutere
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la scorsa settimana il nuovo “Decreto Sviluppo”, chiamato anche “Decreto Crescita 2.0”, all’interno del quale sono contenute nuove norme destinate ad avere un importante impatto sul settore RC Auto. In particolare i nuovi provvedimenti previsti hanno lo scopo di aumentare la trasparenza delle compagnie di assicurazione e di combattere il fenomeno delle truffe. Come accade spesso per un tema così delicato e controverso come quello dell’assicurazione auto, non sono mancate reazioni di parere opposto in merito a quanto contenuto nel “Decreto Sviluppo Bis”. Prima di riportare le opinioni divergenti di ANIA e UNAPASS, è meglio dare uno sguardo alle novità introdotte dal Governo Monti.
ISTITUZIONE DELL’IVASS
Viene confermata l’istituzione dell’IVASS, ovvero l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, con compiti rivolti soprattutto alla prevenzione delle frodi assicurative. Questo Istituto si troverà a svolgere le stesse funzioni già proprie dell’ISVAP, cioè l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo. L’IVASS opererà sulla base di principi di autonomia dal punto di vista organizzativo, finanziario e contabile e senza essere sottoposto alle direttive di altri soggetti, sia pubblici che privati. Annualmente dovrà fornire al Parlamento e al Governo una relazione riguardante la propria attività e comunicare periodicamente dati, in forma aggregata, al Ministro delle Sviluppo Economico e al Ministro dell’Economia e delle Finanze.
L’IVASS assumerà particolare importanza nell’individuazione dei casi di sospetta frode e nello stabilire un meccanismo di allerta preventiva delle truffe stesse, segnalando alle imprese e all’autorità giudiziaria i profili di anomalia riscontrati. Le informazioni si baseranno sull’archivio telematico integrato, con il sostegno dell’anagrafe danneggiati.
Si tratta di un provvedimento che, sciogliendo di fatto l’ISVAP, si inserisce nella Spending Review, consentendo una riduzione dei costi almeno del 10% rispetto al precedente Istituto.
ISTITUZIONE DEL CONTRATTO BASE RC AUTO
E’ stata stabilita l’introduzione di un contratto base di assicurazione RC Auto, che sarà il punto di partenza di tutti i contratti per la responsabilità civile auto proposti dalle varie compagnie e, pertanto, dovrà includere tutte le clausole necessarie a garantire la copertura assicurativa obbligatoria.
Inoltre, ai fini di aumentare la trasparenza, ciascuna compagnia ha l’obbligo di rendere noto, anche via Internet, il costo totale del contratto base, indicando chiaramente qualsiasi costo accessorio. Tutto ciò al fine di rendere più semplice agli assicurati il confronto tra tariffe RC Auto, attualmente ritenuto piuttosto complicato a causa delle diversità esistenti tra le proposte delle varie compagnie che operano sul mercato.
ABOLIZIONE DELLA CLAUSOLA DI TACITO RINNOVO
Come abbiamo anticipato tempo fa, saranno abolite le clausole di tacito rinnovo previste nei contratti RC Auto, attraverso l’introduzione del nuovo articolo 170-bis nel Codice delle assicurazioni private. Ecco quindi che, alla scadenza del contratto di assicurazione auto, l’automobilista assicurato avrà la possibilità di scegliere liberamente di passare ad un’altra impresa assicuratrice, senza pagare alcuna penale.
Il nuovo provvedimento sul tacito rinnovo ha effetto a partire dal 1° Gennaio 2013 per i contratti stipulati prima dell’entrata in vigore del nuovo “Decreto Sviluppo”. Negli altri casi le compagnie assicuratrici dovranno comunicare con sufficiente anticipo, e in forma scritta, la perdita di efficacia delle clausole.
DIGITALIZZAZIONE DELLE COMPAGNIE ASSICURATIVE
Ciascuna compagnia di assicurazione deve mettere a disposizione dei propri clienti un’informativa online che sia sempre aggiornata e improntata alla correttezza. E’ prevista l’istituzione nei siti delle varie imprese assicuratici di apposite aree riservate ai clienti, che potranno verificare così lo stato della loro copertura assicurativa. Dovranno essere sempre indicate chiaramente le scadenze, i termini contrattuali sottoscritti e la regolarità dei pagamenti.
LIBERALIZZAZIONE DELLE COLLABORAZIONI TRA INTERMEDIARI
Il “Decreto Sviluppo Bis” introduce meccanismi di liberalizzazione tra le imprese assicurative e bancarie, favorendo così la collaborazione tra i vari intermediari, vale a dire tra reti bancarie e agenti o brokers, tra agenti e brokers e tra brokers e brokers. In termini concreti questo significa che chi opera nel settore assicurativo in qualità di intermediario dovrà rispondere in prima persona in merito agli eventuali danni causati al cliente-assicurato, cagionati dall’attività di intermediazione assicurativa. Solo in un secondo momento lo stesso intermediario potrà eventualmente rivalersi sul responsabile effettivo.
LE REAZIONI AI PROVVEDIMENTI DEL DECRETO SVILUPPO BIS
I provvedimenti contenuti nel nuovo “Decreto Sviluppo” approvato dal Governo Monti hanno suscitato da subito pareri contrastanti. Su tutti ne riportiamo due: uno positivo e l’altro negativo.
UNAPASS, ovvero l’Unione Nazionale di Agenti Professionisti di Assicurazione, ha espresso un giudizio complessivamente positivo in merito alle nuove disposizioni riguardanti il settore assicurativo, soprattutto in considerazione delle norme volte ad aumentare la trasparenza e a contrastare le truffe. In particolare UNAPASS ha apprezzato l’introduzione del contratto di base, che stabilisce uno standard minimo per i contratti RC Auto, e la liberalizzazione delle collaborazioni tra intermediari.
Meno favorevole il giudizio riguardante l’art. 22 del Decreto, che prevede l’obbligo per le compagnie di assicurazione della vendita della polizza RC Auto base e la contemporanea messa in opera di sistemi di home banking. Secondo UNAPASS in questo modo verrebbero meno la trasparenza e la tutela del consumatore garantite dall’assistenza e dalla consulenza professionale degli intermediari.
Parere decisamente negativo giunge invece dall’ANIA, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che ha manifestato la propria contrarietà alle nuove norme sulla vendita delle polizze contenute nel “Decreto Sviluppo Bis”, non esitando a definirle come dannose per i consumatori.
In particolare le critiche dell’ANIA sono indirizzate alla libera collaborazione tra gli intermediari, ritenuta deleteria per i consumatori, in quanto causerà l’aumento dei costi delle polizze e la riduzione della qualità del servizio agli assicurati. Gli agenti potranno infatti collocare polizze anche di compagnie diverse rispetto a quelle dalle quali hanno ricevuto un mandato, creando così quella che, nel comunicato dell’ANIA, viene definita una: “…giungla senza regole che determinerà un aumento dei costi di distribuzione, come sempre avviene quando per lo stesso prodotto si pagano più intermediari, ossia quando si allunga la filiera produttiva”.
L’ANIA sottolinea come non esista in nessun altro Paese al mondo una norma simile, definita penalizzante per le imprese assicuratrici italiane, perché le compagnie estere potrebbero proporsi sul mercato italiano senza l’onere di sostenere i costi di creazione della rete di intermediari. In questo modo, secondo l’ANIA, si distruggerebbe il sistema di agenzie collocate sul territorio, creato per offrire al cliente un valore aggiunto e distinguersi rispetto alla concorrenza, favorendo inoltre solo gli operatori di grandi dimensioni.
L’ANIA sottolinea come vadano trovate altre soluzioni per tutelare il consumatore-assicurato e, nel contempo, favorire lo sviluppo del mercato.
Insomma, ancora una volta, la tematica riferita al risparmio sull’assicurazione auto resta controversa. L’impressione è che alla fine a rimetterci siano sempre e solo gli automobilisti italiani che, al momento di sottoscrivere una polizza RC Auto, si trovano a pagare premi sempre più cari, anche senza essersi resi responsabili di sinistri con colpa.