Caro auto: assicurazione RCA, benzina, manutenzione e parcheggi

Possedere un’automobile oggi è sempre più un lusso per chiunque, considerando i costi che tale “privilegio” comporta: dalla spesa per l’acquisto a quella per il premio dell’assicurazione RC Auto, passando per i costi di manutenzione e relativi al carburante, con il caro benzina che pesa sempre più sulle tasche degli italiani.
E’ questo il preoccupante quadro che emerge da un recente studio di Federconsumatori e dal “Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti” nell’edizione riferita agli anni 2010-2011.

Secondo i dati elaborati dall’O.N.F., ovvero l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, è emerso infatti che il costo complessivo per mantenere un’automobile di media cilindrata è di 4.628 € nel 2012, contro i 4.040 € del 2011. Ciò significa che in un solo anno il possesso dell’automobile ha comportato una spesa di 588 € in più, superiore quindi del 15% circa.
Tali dati includono i costi relativi alla benzina (+22%), all’assicurazione RC Auto (+7%), ai pedaggi o alle tariffe dei parcheggi (+17%) e alla manutenzione del veicolo (+5%).
Se poi a queste voci di costo si volessero aggiungere anche le spese relative all’acquisto dell’auto (spalmato su 10 anni) e al bollo per la circolazione, nonché il costo dei mancati interessi sul capitale utilizzato per acquistare l’automobile, lo studio dell’ONF mette in evidenza come il costo annuo complessivo per l’automobile, riferito all’anno 2012, diventerebbe addirittura di 7.073 euro.
Per questo motivo Federconsumatori, sempre attenta alla tutela dei diritti dei consumatori, ha rivolto un appello specifico al Governo Monti affinché intervenga con urgenza almeno in due modi:

  1. diminuendo le accise sui carburanti, colpevoli di gran parte del “caro benzina”
  2. stimolando la concorrenza nel settore dell’assicurazione auto, visto che dal 2001 l’aumento dei premi RC Auto è stato del 109%

A conferma di quanto denunciato da Federconsumatori va segnalato uno studio ben più approfondito ed elaborato tenendo conto di un arco temporale ben più ampio, come quello che si ritrova nel “Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti” (CNIT), edizione 2010-2011.
Si tratta di uno studio redatto dall’Ufficio di Statistica dell’Amministrazione in collaborazione con il MIT, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, altre Amministrazioni Pubbliche, l’Istat e vari enti, aziende e istituti di ricerca di settore, grazie al quale vengono elaborati numerosi dati statistici inerenti i trasporti e le infrastrutture appunto.
All’interno del Capitolo II del CNIT 2010-211, il secondo paragrafo è dedicato alla “Spesa per l’acquisto e l’esercizio delle autovetture ad uso privato”. Se ci limitiamo ad analizzare l’ammontare complessivo delle spese per le auto ad uso privato relativo al 2010, queste sono state di circa 147.205 miliardi di euro. La somma è costituita da 103.714 miliardi circa riguardanti le spese per l’esercizio e la manutenzione ordinaria, 34.576 miliardi circa relativi alle spese per l’acquisto di auto nuove di fabbrica e 8.915 miliardi spesi per la manutenzione straordinaria.
E’ interessante notare come, in 20 anni, solo le spese per mantenere l’auto in Italia siano più che raddoppiate e come a tale aumento abbiano contribuito in maniera rilevante soprattutto il fenomeno del “caro benzina” e carburanti in genere e i rincari nel settore dell’assicurazione RC Auto.
Se si analizza la valutazione delle spese di esercizio delle autovetture private, escludendo il dato relativo agli interessi sul capitale investito per l’acquisto della vettura, si nota come il 44% circa delle spese sia attribuibile ai carburanti, quasi il 18% a quelle per la manutenzione ordinaria, il 17% circa per l’assicurazione R.C.A., meno del 6% riguardi le tasse automobilistiche di varia natura e il restante sia relativo alle spese per il ricovero dell’automezzo, per i pneumatici, per i lubrificanti e i pedaggi autostradali.
Nello studio non sono quindi comprese le spese relative alla sosta del mezzo in parcheggi a pagamento nelle aree comunali e quelle per le multe.
Dunque, esattamente come accaduto nel caso dello studio condotto da Federconsumatori, viene confermato che le spese maggiori per chi possiede un’auto sono rappresentate da quelle per l’acquisto di benzina e dall’assicurazione auto, unite a quelle per la manutenzione ordinaria.

Da queste due indagini effettuate da soggetti differenti emergono due evidenze: i costi di carburanti e assicurazione auto stanno strangolando gli italiani. Nella speranza che il Governo Monti intervenga come auspicato da Federconsumatori, gli automobilisti italiani possono almeno provare a difendersi dai rincari in vari modi:

  • facendo rifornimento presso le pompe bianche, ovvero i distributori di benzina senza marchio
  • approfittando delle promozioni sul costo dei carburanti attive soprattutto nel weekend, sempre più diffuse negli ultimi mesi
  • ricorrendo alle assicurazioni auto online, che abbattono molti dei costi connessi ai premi RC Auto grazie al canale diretto di distribuzione
  • utilizzando i vari servizi di confronto e richiesta dell’assicurazione auto presenti in Internet

Fonte dati: www.federconsumatori.it / www.mit.gov.it


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