Caro Polizze RcAutoL’ACI scende in campo contro il caro delle tariffe RC Auto, che in Italia hanno raggiunto livelli di costo insostenibili per gli automobilisti assicurati, soprattutto in rapporto agli altri Paesi europei assimilabili.
L’Automobile Club D’Italia ha infatti presentato al Governo Monti una proposta di legge basata su 4 articoli e 4 raccomandazioni che dovrebbero contribuire ad abbattere i costi della RC Auto del 30% circa a livello nazionale, con un intervallo che, a seconda delle province italiane, è compreso tra il 15% e oltre il 40%. L’intenzione è quella di intervenire sul costo dell’assicurazione auto in maniera ancora più incisiva rispetto a quanto già previsto nel Decreto Legge sulle Liberalizzazioni, di recente approvazione.

La tesi su cui si basa la proposta di legge per abbattere drasticamente i costi dell’assicurazione auto è molto semplice e si basa sulla maxi-inchiesta condotta da Vincenzo Borgomeo e riassunta nella pubblicazione del “Il Libro Nero della RC Auto”.

Secondo l’ACI la riduzione dei costi dell’assicurazione per la responsabilità civile auto deve partire dall’abbattimento dei costi dei sinistri, contrastando in modo efficace le frodi e alcune componenti di costo ad esse legate.
Il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, ha infatti sottolineato come: “…sia particolarmente urgente contemperare il diritto dei danneggiati ad avere un equo risarcimento con il diritto degli assicurati ad avere un costo sostenibile per la RcAuto. Il libro di Vincenzo Borgomeo illustra una situazione paradossale nella quale la maggioranza degli automobilisti onesti viene danneggiata dal comportamento truffaldino di una minoranza agguerrita e protetta”, concludendo che: “…bisogna spezzare la spirale di aumento dei costi che finora si è sempre tradotta in aumento delle tariffe assicurative”.
Proprio in riferimento a quest’ultimo punto è intervenuto anche il direttore generale di Sara Assicurazioni, Alessandro Santoliquido, il quale ha precisato che: “…sia le imposte sia una parte dei costi delle Compagnie sono proporzionali ai premi e possono essere ridotti se si riducono i costi dei sinistri e quindi i fabbisogni tariffari delle Compagnie…”.

Lo schema di progetto di legge presentato dall’ACI al Governo Monti include proposte abrogative o volte a modificare alcune disposizioni attualmente in vigore, e vanno a integrare le soluzioni per contrastare il caro RC Auto già incluse nel Decreto Legge sulle Liberalizzazioni, ritenute evidentemente insufficienti per porre un efficace limite all’insostenibilità delle tariffe dei premi assicurativi italiani.

Vediamo nel dettaglio quanto previsto dai 4 articoli contenuti nella proposta di legge dell’Automobile Club d’Italia.

L’articolo 1 (decadenza dal diritto di risarcimento del danno) riduce da 2 anni a 90 giorni il termine di decadenza dell’esercizio dell’azione di risarcimento dei danni prodotti dalla circolazione dei veicoli. La modifica aggiunge l’art. 145-bis all’art.145 del capo IV del titolo X del codice della assicurazioni private ed è volta a ridurre l’eccessiva lunghezza del termine attuale per il risarcimento dei danni causati da un sinistro, anche se mai denunciato, in modo da evitare speculazioni da parte di un falso danneggiato che potrebbe cercare un profitto anche a distanza di molto tempo dall’incidente.

L’articolo 2 (obbligo di perizia delle cose danneggiate) modifica l’art.148 del codice delle assicurazioni private, reintroducendo la necessità, per i sinistri con soli danni alle cose, di presentare richiesta di risarcimento con denuncia inoltrata secondo il modulo previsto nell’articolo 143, prolungando da 2 a 5 giorni (non festivi) il termine entro il quale il danneggiato deve mette a disposizione le cose che hanno subito un danno per la perizia da parte di un incaricato della compagnia assicurativa. L’ACI ritiene infatti che il termine di 2 soli giorni sia troppo ridotto e risulti eccessivamente oneroso per la compagnia di assicurazione, favorendo invece chi intenda speculare sull’esistenza e l’entità del danno.

L’articolo 3 (risarcibilità del danno alla persona per lesioni) stabilisce la non risarcibilità del danno alla persona qualora non sia possibile presentare una documentazione medica che lo certifichi con assoluta certezza, con l’utilizzo di mezzi strumentali e clinici. La modifica aggiunge l’art. 139-bis all’art. 139 del capo III del titolo X del codice delle assicurazioni private ed è volta a contrastare in modo efficace il fenomeno del cosiddetto “colpo di frusta”, propriamente definito “distorsione del rachide cervicale”, ancor più di quanto già previsto nel Dl Liberalizzazioni analizzato qui.

L’articolo 4 (risarcimento in forma specifica) introduce la limitazione del risarcimento in forma specifica in caso di danni alle cose: le compagnie di assicurazione che offrono tale forma di liquidazione del danno possono limitarsi a pagare quanto avrebbero speso per la riparazione presso un’officina convenzionata nel caso in cui l’assicurato si rifiuti di portare l’automezzo presso tale officina. La norma ha una doppia valenza. Da una parte si garantisce la riparazione del danno senza anticipazioni di denaro da parte dell’assicurato danneggiato, fornendo una garanzia di due anni relativa al lavoro svolto e consentendo una riduzione dell’importo del danno grazie agli sconti su manodopera e ricambi preventivamente negoziati dalla compagnia assicuratrice con l’officina. Dall’altra si favorisce l’emersione dell’eventuale “nero” sulle riparazioni e si riducono i costi dell’assicurazione auto, dal momento che risulta impossibile speculare sui costi di manodopera e ricambi, riducendo il rischio di frodi.

Le 4 raccomandazioni riguardano:

  1. l’approvazione in via definitiva di una tabella nazionale dei risarcimenti per danni fisici che comportino invalidità tra il 9% e il 100%
  2. la creazione di un gruppo di lavoro che si occupi di trovare soluzioni per adeguare il risarcimento per danno morale da morte riconosciuto in Italia a quello degli standard europei
  3. il collegamento delle immatricolazioni e dei passaggi di proprietà delle auto all’obbligo di stipulare una polizza RC Auto
  4. la revisione della tassazione sulle polizze RcAuto

Le proposte contenute nello schema di progetto di legge dell’ACI per contrastare il caro assicurazione RcAuto sono rivolte a combattere le anomalie del sistema assicurativo automobilistico italiano, visto che in Italia circolano ben 3,5 milioni di veicoli non assicurati, che i danni fisici denunciati a seguito di incidenti sono di gran lunga superiori a quelli di altri paesi europei come Belgio, Germania, Francia e Inghilterra e che le denunce per “colpi di frusta” sono circa 700.000 l’anno, per un costo totale a carico delle compagnie di assicurazione pari al 15% dei sinistri annui.

Anche secondo l’ACI la formula per ridurre il costo delle polizze RC Auto è sempre la stessa: meno truffe si traducono in costi minori per le assicurazione che si riflettono su premi inferiori per gli automobilisti assicurati. Ora la palla passa al Premier Mario Monti: saranno fatti ulteriori passi avanti per combattere il caro RcAuto?

Per chi fosse interessato, è possibile leggere e scaricare “Il Libro Nero dell’RcAuto” qui.
Si può approfondire la conoscenza dello schema di proposta di legge presentato dall’ACI qui.


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