Rincari RC Auto con accorpamento delle province italiane

La riduzione per accorpamento delle province decisa dal Governo Monti nell’ambito della spending review 2012 potrebbe causare l’aumento delle già care tariffe RC Auto per oltre 1 milione e mezzo di automobilisti italiani. A rivelarlo è un interessante studio condotto da Facile.it, sito Internet molto conosciuto che consente di mettere a confronto molti prodotti finanziari e tariffe, tra cui anche quelle relative ai premi RC Auto.
Il provvedimento relativo al taglio del numero delle province dovrebbe trovare applicazione a partire dal 2014, con una riduzione che porterebbe le province dalle attuali 86 a 51, includendo anche le città metropolitane. Resta tuttavia forte l’opposizione da parte delle istituzioni locali, che hanno già fatto ricorso al Tar per protestare contro il decreto legge approvato di recente.

Per capire perché la riduzione delle province potrebbe comportare aumenti dei premi per l’assicurazione auto è necessario spiegare come si compone il premio RC Auto, argomento di cui ci siamo già occupati in precedenza. In estrema sintesi, e per la parte relativa alle imposte provinciali, ci ha pensato Mauro Giacobbe, responsabile Business Unit Assicurazione di Facile.it, che ha spiegato: “Il premio RC Auto si compone di diversi elementi, tra cui l’imposta provinciale, che varia dal 9% al 16%”.
La conseguenza dell’accorpamento deciso dal Governo Monti potrebbe essere quella di un aumento della tassazione fino al 2% per le province che si troverebbero ad essere incluse in quelle più grandi.

In concreto, secondo l’analisi diffusa da Facile.it, gli automobilisti residenti nella provincia di Parma sarebbero tra i più penalizzati poiché, in caso di accorpamento con Piacenza, la loro aliquota, ora al 14%, passerebbe al 16%.
Peggio dei parmigiani potrebbe andare ai residenti nella provincia di Treviso che, in caso di inclusione con Belluno, vedrebbero un aumento dell’aliquota dall’attuale 15% al 16%. Ai trevigiani potrebbe però andare meglio qualora l’accorpamento avvenisse con Padova, dove l’aliquota prevista è del 12,5%.

Aumenti previsti anche per pistoiesi e senesi, che si troverebbero a pagare lo 0,5% in più qualora l’unione avvenisse, per i primi con le province di Massa, Lucca o Prato, per i secondi con Grosseto e Arezzo.

Riduzioni in vista invece per gli automobilisti residenti a Teramo e provincia, considerando l’accorpamento quasi certo con L’Aquila. I teramani passerebbero infatti dall’attuale aliquota massima a quella del 15,5% applicata agli aquilani.

Insomma, stando all’analisi di Facile.it, se con il taglio del numero di province si potrebbe garantire un risparmio di circa 500 milioni di euro per le casse dello Stato, a pagare sarebbero ancora una volta parte degli automobilisti italiani, alle prese da alcuni anni con premi RC Auto in continuo aumento.

Fonte: CorrierEconomia


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